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Berlusconi: il suo patrimonio immobiliare!

Silvio Berlusconi lascia ricchezza agli eredi (circa 6,4 miliardi secondo Forbes), pochissimi debiti personali, ma costi di gestione da sostenere. Le splendide residenze di Arcore (Villa San Martino), Macherio (Villa Belvedere), quelle in Sardegna di Porto Rotondo (Villa Certosa e Villa Dattilo), Villa Zeffirelli a Roma e Villa Due Palme a Lampedusa, per manutenerle, hanno oneri pesanti. 

Come risulta dal bilancio 2022 di Immobiliare Idra, in possesso del Messaggero, la società real estate con le proprietà immobiliari maggiori, controllata direttamente dallo scomparso Berlusconi al 99,5%, da Marina e Pier Silvio per lo 0,5% residuo, ha «un costo della gestione tipica di 24 milioni, incrementato rispetto al 2021 per 2,8 milioni, a causa dell’aumento generalizzato della manodopera, delle lavorazioni esterne e dei costi di energia». Dalle carte risulta che a fronte di un patrimonio netto di Idra di 176 milioni, il valore del patrimonio immobiliare delle ville ammonta a 412 milioni. 

Idra ha un debito verso soci (il defunto Berlusconi e i due figli grandi) di circa 76 milioni e un debito verso obbligazionisti di 178 milioni.

La gestione delle residenze non comporta però solo oneri passivi, ma anche ricavi delle locazioni di circa 20 case e altri immobili di proprietà che fruttano 4,8 milioni, in aumento di 180 mila euro rispetto all’anno prima mentre gli altri ricavi (riaddebiti ai locatari dei costi sostenuti per la gestione delle case), ammontano a 14,8 milioni».

Sempre nelle carte spuntano alcune curiosità. Per le ville i Berlusconi hanno pagato 369.376 euro di Ici-Imu: la cifra appare modesta ma solo perché l’imposta municipale introdotta dal governo Monti nel 2011 nella manovra salvaItalia, si calcola sui valori catastali e non su quelli reali. Altre curiosità messe nero su bianco nel rendiconto firmato da Giuseppe Spinelli, il ragioniere da sempre al fianco del cavaliere, per giornali e abbonamenti a riviste nelle ville sono stati spesi 628 euro, questo significa che si comprava un quotidiano al giorno. La mensa aziendale riservata agli 11 dipendenti iscritti a bilancio è costata 8.577 euro.

fonte articolo: https://www.ilmessaggero.it

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