Lo studio di Banca Ifis rivela un impatto crescente di settori chiave come manifattura, turismo e moda, confermando il ruolo catalizzatore del Made in Italy sull’economia nazionale e internazionale
Nel 2023, l’Italia ha fatto registrare una vera e propria festa economica, con un boom da 595 miliardi di euro, secondo lo studio condotto da Banca Ifis. Questo risultato rispecchia un aumento significativo del 19% rispetto all’anno precedente, confermando il ruolo fondamentale di settori quali manifattura, turismo e moda nell’incanalare la crescita economica del Paese.
Il report, presentato nel corso del convegno “Valorizzare il Made in Italy attraverso il turismo” organizzato da Federturismo-Confindustria e Banca Ifis al Senato, evidenzia l’importanza dell’economia della bellezza. Quest’ultima rappresenta un insieme di settori produttivi e attività economiche che non solo generano valore economico, ma contribuiscono anche al benessere e alla qualità della vita delle persone.
Il settore manifatturiero italiano si distingue per il suo “saper fare” artigianale, che continua a essere un asset strategico sia sul mercato nazionale che su quello internazionale. Nonostante una riduzione del numero di imprese artigiane nel corso degli anni, quelle ancora in attività sono riuscite a generare oltre la metà del fatturato del settore manifatturiero, raggiungendo nel 2023 circa 88 miliardi di euro di ricavi annui.
Il turismo culturale e naturale, pilastro dell’economia italiana, ha visto un incremento di valore aggiunto di 19 miliardi di euro nel 2023, influenzando positivamente non solo la filiera turistica ma anche l’occupazione e l’immagine del Made in Italy. Settori come l’agroalimentare hanno beneficiato di questa spinta, registrando aumenti nelle vendite di prodotti ortofrutticoli e a base di carne.
La moda italiana ha continuato a brillare nel panorama internazionale, con milioni di accessi ai siti di moda ed e-commerce nel solo mese di ottobre. Anche il settore cosmetico ha visto una crescita delle vendite, trainata soprattutto dall’export.
Nonostante le sfide, come i costi in aumento e le difficoltà di approvvigionamento nel settore automotive, l’Italia ha visto una crescita del mercato europeo del 13%, confermando la sua posizione nel panorama automobilistico.
Tuttavia, non tutto è rose e fiori. Settori come quello purpose-driven, focalizzato su obiettivi sociali ed etici, hanno registrato segni negativi. Nonostante ciò, c’è un crescente interesse da parte dei consumatori per la sostenibilità sociale e ambientale, che potrebbe indicare una svolta positiva per il futuro.
In definitiva, il Made in Italy continua a essere un marchio di eccellenza riconosciuto a livello globale, con il 92% degli intervistati in Italia e il 76% dei consumatori stranieri disposti a investire di più per prodotti italiani, confermando il suo status di icona di qualità, tradizione e distinzione.
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